martedì 7 dicembre 2010

ala rigida o randa in soffitta?

Dopo aver visto lo strepitoso successo di Bmw Oracle  con il suo fantascentifico trimarano all'ultima coppa America mi sono chiesto se eravamo giunti al crepuscolo dell'armo classico -vela su strallo di prua ( genoa o fiocco ) e randa con il suo boma-.
In seguito ho avuto modo di leggere su bolina e su diversi siti internet  del mitico Ernesto Tross che con la sua barca di 10 mt. in alluminio, autocostruita,  "Orso Bianco" armata con solo "fiocchi" e senza randa con relativo boma, ha effettuato lunghe navigazioni dal Tirreno alla Grecia, potendone sperimentare ottime qualità marine e di navigazione in sicurezza e in tutte le andature e con ogni condizione meteo anche impegnativa.
Ora mi domando, ma a che cavolo serve la randa? So di tanti diportisti che durante le loro crociere estive non la issano nemmeno la randa e vanno ugualmente veloci in ogni andatura con la barca stabile e in caso di repentini rinforzi di vento, in pochi attimi riescono a ridurre tela senza nessun patema d'animo;
poi va anche considerato che si evitano straorzate o strambate involontarie con il rischio di prendersi una bella bomata in testa che purtroppo succede più spesso di quanto si creda.
Allora, alla faccia di tutti quei puristi della vela, quelli che per intendersi qualche anno fa gridavano all'eresia per il rulla fiocc  e che ora fanno lo stesso per la randa avvolgibile,  diciamo:  la vogliamo rendere più al passo dei tempi questa benedetta vela?
Speriamo  che i cantieri recepiscano queste nuove idee e possano lanciare sul mercato finalmente qualcosa di realmente nuovo e originale .

2 commenti:

  1. Ciao scusami non voglio attaccarti ma ho letto di tutto e di più, ma Bmw Oracle e "Orso Bianco" sullo stesso piano e per arrivare a consigliare al top della ricerca tecnologica applicata alla navigazione a vela che la randa non serve a niente.

    Che seppur molto simpatico tu a mio avviso non hai navigato molto lo si evince dagli esempi inverosimili e domande che poni.

    Ad esempio io credo che non capiti poi così spesso di vedere poi tutte ste barche di diportirsti come li chiami tu, che vanno in giro con solo le vele di prua (semmai al contrario perche risalgono magari randa cazzata in centro e motore)

    inoltre aggiungi anche che vanno ugualmente veloci in ogni andatura con la barca stabile e in caso di repentini rinforzi di vento, in pochi attimi riescono a ridurre tela senza nessun patema d'animo.

    Beh questo scusami e lasciamelo dire ma è quello che pensi tu ma non sicuramente quello che accade nela realtà

    perchè mettiamo pure che questa abitudine che tu dici essere molto diffusa di andare solo con le vele di prua fosse vera.

    Ma di quale patema d'animo parli, forse parli di dare una semplice mano di terzaroli, beh se è così ti informo che per il patema d'animo (dare una mano di terzaroli), come per le vele di prua hanno inventato i rollafoicchi, per la randa hanno inventato anche il rollaranda.

    Comunque non ne volevo fare una questione di torto o ragione ma solo molto umilmente consigliarti di andare un pò più a vela praticamente e lasciare un attimo da parte le chiacchiere le teorie.

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  2. Carissimo Pippo, come ti ho risposto personalmente ti ribadisco che hai pienamente ragione nel capire che la mia esperienza velica è praticamente zero considerando che è da poco meno di un anno che seguo queta fantastica passione. Le mie considerazioni sulla randa non sono originali, ma originarie, lette nella bibbia di voi velisti che è bolina, precisamente in N° 279 mese di ottobre a cui Ti rimando per aprire, se vuoi, una simpatica polemica con tali: com. Giancarlo Basile, arch.navale Andrea Valicelli, ing. navale Alessandro Suardi, Giorgi Casti fondatore di bolina e il progettista navigatore Enesto Tross, e con qualsiasi fisico per concetti di fluidodinamica. Ora tu ne saprai sicuramente di più di questi signori, e a me farebbe piacere imparare più cose possibili da questo fantastico mondo, poichè come il buon Socrate diceva, "l'unica cosa che so è quella di non sapere." Poi un'ultima considerazione: ma quanta bolina stretta faremo mai noi poveri crocieristi della domenica, mi risulta anche che i grandi navigatori che circunnavigano il globo sfruttano sempre il favore degli Alisei navigando per le loro traversate verso ovest, e limitando la fastidiosissima bolina ( a detta loro) alla sola risalita del mar rosso.
    Ora, io che per molte primavere ancora non avrò l'ambizione di attraversare le colonne d'ercole, ma che limito le mie uscite domenicali Vs porto azzurro, se proprio ho il vento contro accenderò il motore, chi se ne frega, io godo di più a bermi una birretta nel pozzetto a barca meno sbadata possibile e lascio i bordi di bolina stretta a voi esperti navigatori amanti del match-race.
    Ho comprato la barca a vela perchè odio i ferri da stiro e non voglio dissanguarmi per un pieno di carburante mica per giocare a far l'Ambrogio Fogar.
    Ciao con Simpatia.

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